La campagna
Io non rischio è una campagna di comunicazione nazionale sulle buone pratiche di protezione civile. Il nostro territorio ogni anno è esposto a diversi rischi naturali. Pertanto essere a conoscenza del problema, essere consapevoli delle possibili conseguenze e adottando semplici accorgimenti è possibile ridurre l’esposizione a questi rischi.
Io non rischio è anche lo slogan della campagna, sotto il quale i volontari comunicatori illustrano e raccontano ogni rischio e ogni buona pratica ad essa collegata, ai cittadini, per minimizzarne l’impatto su persone e cose.
Come è nata
Senza dubbio il modo più efficace per difendersi da un rischio è conoscerlo in tutte le sue parti, ciò comporta un livello di apprendimento che non può essere illustrato solo tramite uno spot pubblicitario o un post sui social.
L’ideale sarebbe poter parlare con qualcuno capace di raccontare tutto quello che occorre sapere su l’alluvione, sul terremoto ecc., magari incontrando i cittadini direttamente nella propria città, in piazza, un sabato o una domenica. Ed è qui che si è accesa la lampadina: i volontari di protezione civile!
Le associazioni di volontariato di protezione civile sono presenti in tutta Italia. I volontari vivono e operano sul proprio territorio, lo conoscono meglio di chiunque altro e sono conosciuti dalle istituzioni locali e dai cittadini. Chi meglio di loro può fare informazione sui rischi che incombono sul territorio?
Da qui è nato Io non rischio. Formare volontari di protezione civile sulle conoscenze e la comunicazione dei vari rischi per poi farli andare in piazza, nella loro città, a informare i loro cittadini.
Come si svolge
Per prima cosa vengono selezionati dei volontari su tutto il territorio nazionale, che svolgano il ruolo di formatori all’interno delle aree territoriali di riferimento per le successive edizioni della campagna. Successivamente si individuano gruppi di formatori costituito da due o tre volontari su base territoriale, che hanno il compito di organizzare la formazione con i volontari delle organizzazioni di volontariato che partecipano alla campagna. Ogni gruppo di due o tre volontari formatori, formati in modo da tecnici, scienziati e professionisti della comunicazione del rischio, diventa responsabile della formazione per le piazze della propria Regione: qualora risulti necessario, viene chiesto ai volontari formatori di organizzare l’attività anche per piazze di Regioni limitrofe.
Alla fine del processo, per essere sicuri che tra tutti ci sia omogeneità nel livello di conoscenze, vengono organizzate delle giornate di ripasso in cui ogni partecipante è chiamato a esercitarsi anche attraverso delle simulazioni pratiche. Dopodiché, tutti i volontari sono formati e pronti a incontrare i cittadini.
Diciamo incontrare, e non informare, per porre l’accento sulla filosofia su cui si fonda la campagna. I volontari non fanno volantinaggio. Non si limitano a lasciare il materiale informativo alle persone, ma si fermano a parlare con loro, illustrano il problema, lo raccontano e rimangono a disposizione per eventuali domande e chiarimenti. Anche dopo le giornate della campagna, visto che, come abbiamo detto, i volontari operano e vivono sul territorio in cui comunicano.
Dove si svolge
Io non rischio si svolge online e nelle piazze d’Italia nella domenica dedicata all’evento nazionale e in altre piazze allestite durante l’anno nell’ambito di iniziative locali, workshop internazionali, convegni o eventi culturali.
Da chi è promossa e chi partecipa
Promossa e realizzata da:
Dipartimento della Protezione Civile (DPC)
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)
Associazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze (ANPAS)
Consorzio interuniversitario dei laboratori di Ingegneria sismica (ReLUIS)
CIMA Research Foundation
Partecipano a Io non rischio le sezioni locali delle organizzazioni nazionali di volontariato di protezione civile, le associazioni regionali e i gruppi comunali.